
Che tra emicrania e depressione ci sia un legame è esperienza comune di chi si occupa dei due disturbi.
E’ spesso l’emicrania stessa a causare fragilità emotiva, stati ansiosi e altri sintomi depressivi che molte volte si limitano al periodo delle stesse crisi di emicrania e scompaiono completamente negli intervalli tra una e l’altra.
Appare plausibile che un’emicrania frequente con crisi protratte possa facilitare alla fine un disturbo depressivo continuato.
Sono termini che indicano patologie differenti ma che, in diversi casi, non sono così lontane tra loro.
Anzi, a volte c’è addirittura un’evidente compresenza nella stessa persona.
E il fatto che alcuni farmaci antidepressivi siano utilizzati anche per numerosi casi di emicrania testimonia il fatto che le due patologie hanno molto in comune.
Curare la depressione perciò non è sufficiente per prevenire l’emicrania; altro indicatore del fatto che la depressione è un fenomeno secondario all’emicrania.
Riconoscere o prevenire lo sviluppo di sindromi depressive in persone con emicrania è in ogni caso importante data la loro alta frequenza e il fatto che i sintomi spesso non vengano riferiti o non siano evidenti durante una visita di routine.
Un comunicato stampa dell’American Academy of Neurology annuncia i risultati di un grande studio epidemiologico che dimostra come emicrania e depressione spesso si accompagnino.
Lo studio franco-americano utilizza i dati di una grande ricerca sulla salute femminile e analizza un totale di 36.154 donne, di cui 6.456 soffrivano di emicrania durante un periodo di 14 anni.
Di queste donne, il 60% sviluppava nel tempo un disturbo depressivo.
Donne con una storia di emicrania avevano un rischio aumentato del 40% rispetto a donne senza alcuna anamnesi di emicrania.
Nella quantificazione del rischio non si è osservata differenza alcuna tra emicranie con aura e senza.
Hanno un’influenza reciproca
A volte è proprio una emicrania cronica, derivante da fattori ormonali o alimentari o genetici, a provocare lo stato depressivo.
A volte invece si verifica il processo contrario.
La persona depressa inizia ad avere mal di testa frequenti, che possono essere appunto il campanello di allarme della presenza di una depressione.
Insomma, molto spesso l’emicrania e la depressione sono fratelli, fanno parte di uno stesso malessere e sono l’uno l’espressione dell’altra.
Il primo passo da fare è sicuramente quello di prendere coscienza, di accettare che c’è qualche cosa che non va e di intervenire per eliminare il problema.
Insomma è necessario superare la rassegnazione e l’atteggiamento passivo.
La depressione è il sintomo di uno stato di negatività, tutto ha perso senso, tutto è grigio, non vi sono più passioni né gioie.
L’emicrania è il segnale evidente del fatto che non si riesce più ad essere quello che si vuol essere, non si riesce più a seguire i propri istinti.
Ecco quindi che è necessario, spesso attraverso l’aiuto di uno psicoterapeuta, prendersi cura di sé, imparare a volersi bene, attivarsi per reagire, uscire dallo stato di passività e di isolamento, guarire e riprendere in mano la propria vita.
Uscire dalla rassegnazione
Per individuarla bene è necessario che chi soffre di queste patologie esca dal pur comprensibile atteggiamento di passività o di rassegnazione che esse, con le loro caratteristiche e la loro insistenza, inducono, e si dia da fare, anche per aiutare gli specialisti nella diagnosi.
Si tratta di sintomi dalle tante sfumature, molto personali e vissuti però in modo molto soggettivo, che “da fuori” è difficile comprendere appieno.
Chi prende in mano seriamente la propria situazione però riduce sempre di molto l’intensità e la frequenza dei sintomi.
Quattro cose da ricordare sempre
– Abusare di alcuni farmaci antiemicranici crea dipendenza.
– Risolvere una depressione riduce la frequenza dell’emicrania
– In entrambi i casi è necessaria una diagnosi specialistica.
– I conflitti relazionali irrisolti acuiscono l’alternarsi delle due patologie.
Una sola diagnosi comune: l’istinto è sacrificato
L’emicrania segnala che la persona non riesce a vivere una parte importante di sé, quella istintuale, e compensa con una sovrapproduzione mentale di tipo ansioso.
La depressione d’altro canto indica che la vita pare aver perso di senso, che ci si è allontanati dalle fonti autentiche di piacere ed energia vitale.
C’è quindi un tratto comune che può essere percorso anche in terapia: migliorare il proprio modo di comunicare ed esprimersi dando più spazio alle componenti corporee ed emotive, e riempire il tempo quotidiano di cose che danno autentico piacere.
Prendersi davvero cura di se stessi
È necessario affrontare, anche con l’aiuto di uno psicoterapeuta, la tendenza a trascurarsi che colpisce chi soffre di emicrania e di depressione.
È vero che entrambe inducono a un atteggiamento passivo e che tipicamente l’emicrania migliora al buio e la depressione spinge a limitare le azioni pubbliche; buio, silenzio, isolamento non vanno però visti come una rinuncia alla guarigione, ma affrontati in modo “attivo”, come un tempo necessario a far nascere azioni e atteggiamenti, più in linea con un’espressione completa di sé.