
Angoscia è uno stato d’animo di impronta ansiosa ma ancor più invasivo, inquietante e paralizzante, dovuto a un afflusso di stimoli emotivi– interni o esterni – troppo intensi e ravvicinati nell’unità di tempo per poter essere controllati e filtrati dalle difese psichiche.
L’Angoscia è molto simile all’Ansia, essa si manifesta in genere prima del panico vero e proprio e potrebbe anche dar luogo alla depressione.
Essa però è ben diversa dall’Ansia e da essa si distingue nettamente.
Mentre l’Ansia (parliamo di quella patologica) è una reazione che la nostra psiche mette in moto davanti ad un pericolo più o meno vero o comunque uno stato di allarme in cui la persona si viene a trovare senza sapere per quale motivo, l’Angoscia invece è qualche cosa di più grave.
E’ pur sempre uno stato d’animo di tipo ansioso ma sicuramente più inquietante, più grave, più allarmante.
La persona si lascia travolgere da una serie di emozioni negative troppo forti e troppo immediate per poter essere controllate.
L’Angoscia quindi è uno stato d’animo non più sotto controllo, la psiche si lascia sorprendere e sopraffare da sensazioni negative.
A differenza del Panico, però, l’Angoscia non porta con sé la sensazione che stia per succedere qualche cosa di irreparabile o mortale.
L’Angoscia pertanto si colloca, per così dire, fra l’Ansia ed il Panico e se ha una lunga durata allora potrebbe portare alla depressione.
Per queste ragioni è importante saper distinguere fra questi stati d’animo.
Come si manifesta questa angoscia?
Si articola su tre dimensioni:
Psicologica/cognitiva: il sentimento di paura, d’inquietudine disturba la concentrazione, l’attenzione e la memoria.
Fisica/fisiologica: le palpitazioni, il cuore che batte rapidamente, l’impressione di soffocare, i dolori addominali, la sensazione di pressione toracica, le vertigini, la sudorazione, le ondate di calore, i formicolii alle mani, le gambe che tremano sono i segni principali dell’angoscia.
In caso di crisi acuta di angoscia, questi sintomi compariranno molto rapidamente e molto intensamente.
Gli ansiosi hanno l’impressione permanente di essere tesi con contrazioni, con sensazioni di nervosismo.
Comportamentale:
Ci sono due tipi di reazioni opposte davanti all’angoscia:
- l’inibizione totale: il fatto di non poter agire, di essere irrigiditi ovvero essere nella passività
- l’agitazione disordinata: l’angosciato non riesce a controllarsi. Dalla paura di essere confrontati da una situazione, arriva perfino a lasciare precipitosamente un luogo in cui si senta minacciato.
Oggi si sa che queste tre dimensioni sono correlate, ovvero che più hai paura di qualcosa, più hai la tendenza ad evitarla o a rinunciarvi. Questo abbandono rinforza il sentimento di paura.
Cosa rischi se non la vedi
– Se la tratti come “semplice” ansia (ad esempio sottoponendoti a tecniche di rilassamento) la sottovaluti e la rendi cronica, spingendo verso una crisi depressiva.
– Se la tratti come depressione (ad esempio assumendo farmaci antidepressivi) la fai esplodere in forma di euforia patologica rischiando di aprire le porte a qualcosa di ben peggio, come un disturbo bipolare.
– Se la tratti come panico (ad esempio assumendo farmaci specifici): la sopprimi, la schiacci nel corpo che la trasformerà in un sintomo fisico.
– Se fai finta di nulla rischi una depressione maggiore o un disturbo da attacchi di panico. Talora, molto più di rado e se c’è predisposizione, un episodio psicotico.
I consigli giusti
L’angoscia esistenziale appare tipicamente in certi momenti della vita, nei quali tante problematiche irrisolte vengono a galla tutte insieme (amore, lavoro, eventi traumatici…) .
In questo caso:
– Affidati alla psicoterapia del profondo
Serve guardarsi dentro e in profondità: è il momento di capire le cause profonde del malessere.
– No agli psicofarmaci
Se sopprimi l’angoscia artificialmente non saprai mai se il lavoro psicologico è valido. Non metterti fretta o le cose peggioreranno.
– Apriti a nuovi progetti
A volte l’angoscia è creata dal vuoto e dal non senso. Se qualche idea sul futuro si affaccia spontaneamente, “acchiappala”.
Se invece l’angoscia è di tipo situazionale, dovuta ad esempio a una grave malattia di un familiare, dall’esito incerto che si protrae nel tempo, fai così:
– Chiedi aiuto
Può sempre servire una psicoterapia, ma orientata soprattutto al supporto che ti permetta di sfogarti, di sentirti “accolto” e di avere consigli per questa dura prova della vita.
– Affidati ai rimedi naturali
Se la situazione di vita ti ha risucchiato ogni energia psicofisica, alcuni rimedi possono servire: fitoterapia, omeopatia, rimedi floreali…
– Non stare solo
Se non sono persone ansiogene, cerca il calore di amici e/o familiari. A patto che che non si parli sempre del “problema”.