Gli attacchi di panico (detti anche crisi d’ansia) sono episodi di improvvisa ed intensa paura o di una rapida escalation dell’ansia normalmente presente.

Sono accompagnati da sintomi somatici e cognitivi, quali palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, vertigini, paura di morire o di impazzire, brividi o vampate di calore.
Chi ha provato gli attacchi di panico li descrive come un’esperienza terribile, spesso improvvisa ed inaspettata, almeno la prima volta.

E’ ovvio che la paura di un nuovo attacco diventa immediatamente forte e dominante.
Il singolo episodio, quindi, sfocia facilmente in un vero e proprio disturbo di panico, più per “paura della paura” che altro.

La persona si trova rapidamente invischiata in un tremendo circolo vizioso che spesso si porta dietro la cosiddetta “agorafobia“, ovvero l’ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto, nel caso di un attacco di panico inaspettato.

Con la paura degli attacchi di panico diventa quindi pressoché impossibile uscire di casa da soli, viaggiare in treno, autobus o guidare l’auto, stare in mezzo alla folla o in coda, e cosi via.

Nella nostra società in cui la competitività si sviluppa ad ogni livello sociale eculturale il Disturbo da Attacchi di Panico è un disturbo che tende a colpire più frequentemente tutte quelle persone di una età compresa fra i 35 ed i 45 anni che presentino un carattere forte, quelli che pensano di poter fare tutto da soli e che non si fermano mai davanti a nulla, quelli che, pur avendo sintomi evidenti di stress o di ansia o depressione, li trascurano perchè pensano di esser forti e tutti d’un pezzo.

L’attacco di panico infatti va a colpire soprattutto le persone che non accettano i loro punti di debolezza perchè appunto non sono in grado di ammettere di averne.

Sono persone che, appunto, credono di essere invincibili, inatterrabili.

In realtà sono quelli più deboli e più esposti a questo disturbo subdolo.
L’attacco di panico colpisce questi soggetti proprio in concomitanza con un evento improvviso che sconvolge le loro sicurezze, un evento negativo che li atterra inaspettatamente e che quindi crea in loro, appunto, un forte disorientamento ed il panico, la paura del vuoto, il terrore di morire.

Tali soggetti, pertanto, dovrebbero più spesso mettersi in discussione, dovrebbero accogliere il loro statuts di uomini fragili e dovrebbero essere più indulgenti con loro stessi, non sempre giudici impassibili e severi di se stessi.

Dovrebbero inoltre pensare di più al loro benessere psico fisico, dedicando più tempo ad uno sport o ad una attività piacevole, per allentare lo stress e ritrovare una dimensione più a misura.

Se l’attacco di panico sopraggiunge, accompagnato dalla sensazione mortale di vuoto e di fine, dalla paura paralizzante di star sull’orlo di un baratro e che il cuore si stia per fermare, bisognerebbe cercare di rilassarsi e di non cedere al panico, respirare e pensare a cose piacevoli, senza arrendersi alla sensazione mortale che si accompagna all’attacco.

Se l’attacco di panico dovesse ripetersi e divenire quindi limitante nella vita di tutti i giorni, impedendo fin anche lo svolgimento delle normali attività giornaliere come andare in ufficio con i mezzi o in macchina o andare al supermercato, allora quello sarà il segnale utile per capire che è necessario chiedere un aiuto concreto ad uno specialista.

La caratteristica essenziale del Disturbo di Panico è la presenza di attacchi di panico ricorrenti, inaspettati, seguiti da almeno 1 mese di preoccupazione persistente di avere un altro attacco di panico.

La persona si preoccupa delle possibili implicazioni o conseguenze degli attacchi d’ansia e cambia il proprio comportamento in conseguenza degli attacchi, principalmente evitando le situazioni in cui teme che essi possano verificarsi.

Attacchi di panico sintomi

L’attacco di panico ha un inizio improvviso, raggiunge rapidamente l’apice (di solito entro 10 minuti o meno) e dura circa 20 minuti (ma a volte molto meno o di più).
sintomi degli attacchi di panico tipici sono:

  • Palpitazioni/tachicardia (battiti irregolari, pesanti, agitazione nel petto, sentirsi il battito in gola)
  • Paura di perdere il controllo o di impazzire (ad esempio, la paura di fare qualcosa di imbarazzante in pubblico o la paura di scappare quando colpisce il panico o di perdere la calma)
  • Sensazioni di sbandamento, instabilità (capogiri e vertigini)
  • Tremori fini o a grandi scosse
  • Sudorazione
  • Sensazione di soffocamento
  • Dolore o fastidio al petto
  • Sensazioni di derealizzazione (percezione del mondo esterno come strano e irreale, sensazioni di stordimento e distacco) e depersonalizzazione (alterata percezione di sé caratterizzata da sensazione di distacco o estraneità dai propri processi di pensiero o dal corpo)
  • Brividi
  • Vampate di calore
  • Parestesie (sensazioni di intorpidimento o formicolio)
  • Nausea o disturbi addominali
  • Sensazione di asfissia (stretta o nodo alla gola)

Non tutti i sintomi sono necessari perché si tratti di un attacco di panico.

Vi sono molti attacchi caratterizzati solo o in particolare da alcuni di questi sintomi. La frequenza e la gravità dei sintomi degli attacchi di panico varia ampiamente nel corso del tempo e delle circostanze.

Cosa Fare

I sintomi sono tanto innocui quanto spaventosi per chi li prova, scatenando la paura di un attacco cardiaco o addirittura il terrore di morire.

La maggior parte degli episodi dura da pochi minuti a mezz’ora, ma anche un tempo relativamente breve può sembrare infinito per il paziente che ne viene colpito.

L’aspetto più importante quando si vive un’esperienza di panico è sforzarsi di ripetere a sè stessi che i sintomi che si stanno provano non sono pericolosi e sono invece causati solo e soltanto da ansia; è molto importante non lasciarsi controllare dalla paura e rimanere focalizzati sulla razionalità e sulla lucidità di pensiero.

Molti specialisti consigliano di affrontare la paura, accettarla, per scoprire e toccare con mano che non accadrà nulla di terribile.

Utile in questi casi avere accanto una persona di fiducia, così come applicare tecniche di rilassamento (yoga, training autogeno, …) che prevedano anche un’adeguata tecnica respiratoria; ricordiamo infatti che favorire l’aumento della frequenza respiratoria può causare iperventilazione e aumento dell’ossigenazione del sangue, con conseguente peggioramento dei sintomi, meglio invece sforzarsi di rallentare la respirazione.

Prevenzione

  • Praticare yoga, pilates, training autogeno o altre tecniche di rilassamento.
  • Un regolare esercizio fisico, soprattutto se di tipo aerobico, aiuterà a ridurre stress e tensione, oltre a favorire il rilascio di neurotrasmettitori cerebrali che possono migliorare umore e benessere.
  • Una dieta varia e sana può concretamente aiutare a gestire e prevenire gli attacchi di panico, per esempio evitando alterazioni improvvise dei livelli di zucchero circolante, fenomeno in grado di scatenare i sintomi dell’attacco.

  • Evitare caffeina, alcolici e fumo.

Cura e terapia

Il trattamento per gli attacchi e i disturbi di panico è di norma molto efficace e l’obiettivo è quello di eliminare tutti i sintomi legati agli episodi.

Il primo passo, indispensabile, è esporre i sintomi al proprio medico, che esaminerà il paziente e ne ricostruirà l’anamnesi, per avere la certezza che non ci siano problemi fisici all’origine dei sintomi. Potrà quindi essere indicato il ricorso a uno specialista di salute mentale, ossia uno psichiatra o uno psicologo

Il disturbo di panico in genere viene trattato con psicoterapia, farmaci, o ambedue.

Psicoterapia

La psicoterapia può aiutare a capire la cause di attacchi e disturbi di panico e ad individuare il modo per affrontarli.

L’approccio denominato psicoterapia cognitiva comportamentale è particolarmente utile nel disturbo di panico come prima linea di trattamento; vengono insegnati al paziente modi alternativi di pensare, comportarsi e reagire alle sensazioni associate all’attacco di panico. Gli attacchi inizieranno a scomparire una volta acquisite modalità di reazione diverse alle sensazioni fisiche di ansia e paura che li caratterizzano.

Farmaci (solo previa visita medico specialistica)

Sono disponibili numerose famiglie di farmaci per il trattamento degli attacchi di panico, tra cui:

  • Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI)
  • Inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina (SNRI)
  • Beta-bloccanti
  • Benzodiazepine

I farmaci SSRI e SNRI, tipicamente usati nel trattamento della depressione, si dimostrano utili anche sui sintomi del disturbo di panico. Possono richiedere diversi giorni per raggiungere la piena efficacia.

Possono anche indurre effetti indesiderati, quali cefalee, nausea o difficoltà a dormire.

In genere, gli effetti secondari non sono gravi, specialmente se la dose terapeutica viene raggiunta gradualmente, partendo da una dose bassa. Gli effetti secondari vanno comunque segnalati al medico. Ricordiamo per esempio Citalopram (Seropram®), Escitalopram (Cipralex®), fluoxetina (Prozac®), Paroxetina (Sereupin®) e sertralina (Zoloft®) per quanto riguarda gli SSRI e duloxetina (Cymbalta®) e venlafaxina (Efexor®) relativamente agli SNRI.

In alcuni pazienti è possibile il ricorso a molecole antidepressive più vecchie, appartenenti per esempio alla famiglia dei triciclici o dei MAO-inibitori.

Un’altra famiglia di farmaci, i beta-bloccanti, può essere di aiuto nel tenere sotto controllo alcuni sintomi fisici associati al disturbo di panico, come il polso accelerato.

Benché di solito il medico non li prescriva, possono essere utili in alcune situazioni che precedono l’attacco di panico.

Le benzodiazepine, una categoria di farmaci sedativi, sono decisamente efficaci nel ridurre rapidamente i sintomi di un attacco di panico, ma causano tolleranza e dipendenza se usati continuativamente. Il medico può quindi prescriverli solo per brevi periodi quando necessari. Tra essi rientrano alprazolam (Xanax®), clonazepam (Rivotril®) e lorazepam (Tavor®, Control®).

È di fondamentale importanza non abbandonare la terapia troppo velocemente, a prescindere dall’approccio scelto.

Sia la psicoterapia che il trattamento farmacologico richiedono un po’ di tempo prima di essere efficaci. Anche uno stile di vita sano può aiutare a combattere gli attacchi di panico. Assicurarsi di dormire e fare attività fisica a sufficienza, alimentarsi bene e appoggiarsi a famigliari e amici di fiducia.

La parola d’ordine nel caso di attacchi panico è sicuramente “non aver paura”, non lasciar spazio al panico ed affrontare il problema con serenità e con la certezza che si risolverà prendendo la vita in modo meno severo.

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