
L’eliminazione oppure la riduzione di sale dall’alimentazione viene spesso consigliata anche in modo improprio in quanto non viene dato a questo alimento la sua giusta collocazione ma sopratutto non viene insegnato quale sia quello più adatto ed idoneo per il nostro organismo ?
Il sale marino integrale, non addizionato di iodio, si ottiene seguendo un processo millenario, non è raffinato, viene raccolto a mano , è umido al tatto ed è ricchissimo di magnesio, sodio, fosforo, calcio, potassio, zinco, rame, iodio, zolfo, tracce di metalli come bromo, carbonio, silicio, fluoro, oro , argento, litio, fosforo ,arsenico, boro, stronzio ….
tutte le sostanze interagiscono come catalizzatori , utili sia per i processi vitali che per reazioni chimiche che avvengono all’interno della cellula .
Il sale marino integrale è quindi perfettamente bilanciato e biodisponibile.
Il sale raffinato invece, dopo tutti i suoi passaggi di raffinazione si vede ridotto da gran parte delle sue proprietà , non è più idrofobo , non è bilanciato e può causare , se usato in eccesso , eccitazione , ipertensione, disturbi renali, ritenzione idrica con edemi diffusi. Ovviamente il sale iodato non è altro che un sale raffinato con aggiunta di iodio .
CONCLUSIONE:
E preferibile usare il sale marino integrale a fine cottura per esaltare il sapore dell’ingrediente eccetto quando si prepara pasta o riso .
Ciò deve avvenire in funzione anche al gusto , il quale determina il fabbisogno di sale marino integrale richiesto dall’organismo.
K.G.